4 – 11 novembre 2019. L’assemblea dei vescovi indonesiani, che si è tenuta a Bandung sul tema La fraternità umana per un’Indonesia pacifica, ha approfondito il Documento di Abu Dabhi (4 febbraio 2019) sulla Fratellanza umana. I relatori sono stati: l’imam della Moschea Istiqlal di Jakarta, Nasaruddin Umar – Segretario dell’Istituto internazionale per le relazioni dell’organizzazione islamica Muhammadiyah, Wachid Ridwayi, la coordinatrice nazionale del Movimento Gusdurian Network, Alissa Wahid, Padre Damiano Fadjar Tejo Soekarno, della diocesi di Maalang, attivista in una comunità interreligiosa nell’isola di Madura. L’arcivescovo Piero Pioppo, Nunzio apostolico in Indonesia, nel suo discorso ai vescovi indonesiani ha affermato che “quel Documento è molto importante soprattutto per la situazione nazionale dell’Indonesia, laddove la ricerca di pace, armonia e convivenza è una sfida che dobbiamo affrontare insieme”. Nel suo messaggio finale la Conferenza episcopale indonesiana ha evidenziato che la Chiesa deve promuovere la fratellanza interreligiosa, deve diffondere pace e benevolenza, rispetto dei diritti umani, dialogo, uguaglianza, giustizia, salute pubblica, convivenza armoniosa nella diversità.
6 novembre 2019. Presso il Pontificio Ateneo Romano ha avuto inizio la serie delle conferenze 2019/20, promosse dal Centro Cardinale Bea per gli Studi Giudaici, sul tema Arte come / in dialogo. “Un tema che si articola su due livelli – ha evidenziato p. Etienne Veto – , quello del dialogo tra l’arte cristiana e l’arte ebraica e quello dell’arte quale luogo di dialogo fra tradizioni religiose diverse […]. Infatti, è la bellezza che permette di comprendere l’altro”.
7 novembre 2019. Conferenza alla Catholic University of America di Washington, sul tema Il Sultano e il Santo: il viaggio spirituale dell’incontro di un cambiamento. Gli 800 anni di presenza francescana in Terra Santa sono stati ricordati all’insegna del dialogo, ha affermato il Custode di Terra Santa p. Francesco Patton durante la conferenza. Le scuole francescane, infatti “sono riconosciute come modelli di convivenza e di dialogo interreligioso”, che contribuisce “a creare e promuovere un clima di convivenza pacifica tra la maggioranza musulmana e la minoranza cristiana, presente nella maggior parte delle città e dei paesi in cui viviamo e lavoriamo”. Nelle nostre scuole – ha ancora affermato p. Patton – “vediamo il dialogo della vita quotidiana. La conoscenza reciproca fa parte di questo dialogo”.
8 novembre 2019. Il presidente della World Jewish Congress (Comitato ebraico mondiale), Ronald S. Lauder, è intervenuto alla conferenza sulla convivenza umana, in seguito al Documento di Abu Dabhi, che si è tenuta presso la Pontificia Università Gregoriana. Sono intervenuti anche il cardinale Miguel Angel Guixot, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, e p. Nuno da Silva Gonçalves, rettore dell’Università. Lauder ha affermato: “Il recente aumento di incitamento e violenza contro ebrei e membri di altre comunità religiose e minoranze rivela quanto sia essenziale per noi il dialogo interreligioso e la cooperazione, per progredire nella visione di un mondo più pacifico e sicuro per tutti i popoli. […] L’antisemitismo e la xenofobia non sono problemi che riguardano solo le vittime colpite. Questi sono ostacoli che dobbiamo affrontare e superare insieme”.
11-12 novembre 2019. Si è svolto a Teheran (Iran) il Colloquio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso con l’Islamic Culture and relations organition (ICRO), sul tema Musulmani e cristiani insieme a servizio dell’umanità. All’incontro ha partecipato il cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot, che ha sottolineato che dal Documento di Abu Dabhi emerge “che la fraternità umana si basa sul legame esistente fra tutti i membri della famiglia umana. Si tratta di una chiamata universale, aperta a culture e tradizioni religiose diverse, per partecipare insieme alla costruzione di un progetto futuro di pace. Il senso della parola fraternità va più in profondità: non è solo fratellanza, ma è unione intima per il bene di tutti”.
12 novembre 2019. Presso l’Università del dialogo del SERMIG a Torino si è tenuta l’assemblea della Pace. Il moderatore è stato Claudio Monge, responsabile del Centro per il dialogo interreligioso e interculturale di Istanbul, docente di teologia delle religioni all’Università di Friburgo e alla Facoltà di Teologia di Bologna.
15 novembre 2019. Udienza di Papa Francesco al Grande Imam Al-Tayeb, sceicco di Al-Azhar, accompagnato, tra gli altri, dal vice primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, Saif bin Zayed Al Nahyan, dall’ambasciatore della Repubblica di Egitto presso la Santa Sede, Mahmoud Samy, e da alcune personalità e rappresentanti dell’Università di Al-Azhar e del Comitato Superiore per raggiungere gli obiettivi contenuti nel Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune, costituito nell’agosto scorso. Per la Santa Sede erano presenti il card. Miguel Ángel Ayuso Guixot e mons. Yoannis Lahzi Gaid, segretario del Santo Padre. Durante l’incontro “ci si è soffermati sul tema della protezione dei minori nel mondo digitale, si è ricordato il recente viaggio di Sua Santità negli Emirati Arabi Uniti e si è parlato delle iniziative messe in campo dal Comitato Superiore per raggiungere gli obiettivi del Documento sulla Fratellanza Umana nei mesi dalla sua fondazione”. E’ stato presentato al Papa il nuovo membro del Comitato, Irina Georgieva Bokova (già presidente dell’UNESCO), ed è stato illustrato al Papa il progetto della Casa di Abramo, inaugurato a New York nel settembre scorso. Si tratta di quattro edifici: una moschea, una sinagoga, una chiesa dedicata a san Francesco, l’edificio dove sorgerà il Centro di studi e ricerche per la fratellanza umana. In tale edificio verrà consegnato l’omonimo premio scaturito dal Documento di Abu Dabhi (4 febbraio 2019). Il Papa ha donato al Grande Imam una scultura con l’ulivo, con l’invito ad essere messaggero di pace.
18 novembre 2019. Il Papa ha ricevuto in Vaticano i partecipanti ai lavori dell’Istituto per il dialogo interreligioso in Argentina, affidando loro il compito di “collaborare tra noi e con gli uomini e le donne di buona volontà, che non professano alcuna religione, per offrire loro risposte concrete alle tante piaghe del nostro mondo, come la guerra e la fame, la povertà che affligge milioni di persone, la crisi ambientale, la violenza, la corruzione e il degrado morale, la crisi della famiglia, dell’economia e, soprattutto, la mancanza di speranza”. Citando il Documento di Abu Dabhi, Papa Francesco ha ancora affermato: “Le nostre tradizioni religiose sono una fonte necessaria di ispirazione per promuovere una cultura dell’incontro. E’ fondamentale la cooperazione interreligiosa, basata sulla promozione di un dialogo sincero e rispettoso […]. E’ importante dimostrare – ha sottolineato – che noi credenti siamo un fattore di pace per la società umana e così risponderemo a chi accusa ingiustamente le religioni di fomentare odio e di essere causa della violenza”. Per realizzare ciò occorre mettere in atto le tre indicazioni del Documento di Abu Dabhi, affinché “le religioni siano canali di fraternità e non barriere di divisione”.
19 novembre 2019. Presso la sede ONU di Ginevra è stato presentato lo studio Faith and Children’s Rights: A Multi-religious Study on the Convention Rights of the Child, con il contributo di 7 grandi religioni (baha’i, buddhismo, cristianesimo, induismo, islam, ebraismo e sikh) e di vari organismi, come il CEC, l’UNICEF, Religions for Peace, curato dalla Arigatou International. Il volume è stato presentato alla vigilia della giornata dell’infanzia (20 novembre), nel 30° della convenzione ONU per i diritti dei bambini. Nello studio si evidenzia che la società ha il dovere primario della promozione dei diritti dei minori; la famiglia è l’ambiente migliore per la loro crescita; il fondamento è la sacralità della vita umana. Nello studio vengono presentante anche delle esperienze concrete delle religioni a favore dei bambini, per proteggerli dalla povertà, sfruttamento lavorativo, analfabetismo, violenza sessuale. Seguono poi varie raccomandazioni per realizzare le aspirazioni della Convenzione e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030.
21 novembre 2019. L’Amministratore Apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, Mons. P. Pizzaballa, ha partecipato a Bari al convegno sul tema Mediterraneo: luogo di unità e di pace. Egli, dopo aver richiamato l’incontro interreligioso che si è tenuto a Bari nel 2018 e il prossimo che si terrà a febbraio, ha affermato: “E’ un periodo di grandi cambiamenti, tanto nella Chiesa quanto nella società e il Mediterraneo è il cuore di questi cambiamenti nella questione migranti, dell’energia e dei regimi che cambiano in certe zone. Allora, le religioni hanno un ruolo chiave in questo. Noi, infatti, – ha continuato – da religiosi, dobbiamo impostare il discorso in maniera diversa, per evitare di cadere negli stereotipi del passato”.
21 novembre 2019. Nel suo viaggio in Thailandia (19-23 novembre), il Papa ha incontrato il Patriarca Supremo del Buddhismo Somdet Phra Ariya Vong Sagatanana IX nel Tempio Wat Ratchabophit Sathit Mahma. Il Papa ha evidenziato l’importanza dell’amicizia con la comunità buddhista, richiamando i passi compiuti dai suoi predecessori, a partire da Paolo VI che in Vaticano, quasi 50 anni fa, ricevette il XVII Patriarca Supremo, Somdej Phra Wanarat (Pun Puhnasiri). “Una svolta storica – ha spiegato Papa Francesco – assai rilevante nello sviluppo del dialogo tra le nostre tradizioni religiose”. Egli ha fatto riferimento anche a una recente visita di una delegazione di monaci buddhisti del tempio di Wat Pho. Questi piccoli passi testimoniano – ha aggiunto il Pontefice – che sia nelle comunità, sia nel mondo, “tanto sollecitato a propagare e generare divisioni e esclusioni, la cultura dell’incontro è possibile” e le religioni sono chiamate a essere faro di speranza. Il Patriarca Supremo ha espresso amicizia, stima e rispetto nei confronti di Papa Francesco. La visita ha rappresentato “un evento storicamente importante, testimone della forte e meravigliosa amicizia tra la Chiesa cattolica e il Sangkha buddhista thailandese”. Egli ha pure ricordato la visita di 35 anni fa di Giovanni Paolo II presso il Tempio reale: “Le nostre due fedi – ha aggiunto – hanno entrambe come obiettivo un’umanità che diffonda gentilezza genuina e amorevole nei riguardi di ogni creatura vivente: un ideale davvero unico”. Oltre al mondo accademico, Papa Francesco ha incontrato 18 leader religiosi nella Chulalongkorn di Bangkok. Nel suo discorso ha affrontato il tema della globalizzazione economico-finanziaria, i conflitti civili, i migranti e i rifugiati, la distruzione della casa comune, puntualizzando che occorre “costruire la storia presente senza dover denigrare gli altri”, mirando alla risoluzione dei conflitti, non con la logica dell’insularità, ma con quella “dell’incontro e del dialogo vicendevole”. Egli ha pure affermato che ai giovani occorre donare, come atto di amore, la ricchezza del passato, poiché occorre sentirsi fratelli della famiglia umana, ricercando i valori condivisi. In questo progetto umano e civile le istituzioni educative, come le università, hanno un ruolo fondamentale. Il Papa ha concluso il suo discorso invocando la benedizione di Dio e formulando l’augurio per i loro sforzi “orientati a servire lo sviluppo della Thailandia nella prosperità e nella pace”.
24 novembre 2019. Nel suo viaggio in Giappone (23-26 novembre), Papa Francesco ha partecipato all’incontro per la pace al Memoriale della pace a Hiroshima, assieme a rappresentanti dello shintoismo, buddhismo, islam, ebraismo, metropoliti cristiani ortodossi e pastori evangelici. Era presente anche il rappresentante del Movimento Rissho Kosei-Kai, fondato nel 1938 da Nikkyo Niwano. Attualmente, il Movimento conta 1,4 milioni di famiglie, 238 centri Dharma (anche con ministri donne), presenti in 19 aree geografiche del mondo. Il Papa, nel suo discorso, ha affermato che “l’uso dell’energia atomica per fini di guerra, è oggi più che mai un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella casa comune […]. Le nuove generazioni – ha continuato Papa Bergoglio – si alzeranno come giudici della nostra disfatta, se abbiamo parlato di pace ma non l’abbiamo realizzata con la nostra azione tra i popoli della terra”.
27 novembre 2019. Incontro interreligioso promosso dal Centro studi francescani per il dialogo interreligioso e le culture (CSFDIC) presso la Comunità buddhista Namdeling ai Ponti Rossi (Napoli). Tema dell’incontro La sofferenza e la felicità secondo le varie religioni, illustrato da Amedeo Imbimbo (buddhismo tibetano Sangha Rimé), Luigi Vitiello (buddhismo tibetano Comunità Danzogchen Namdeling), Checca Villani (Istituto buddhista Soka Gakkai), Angela Furcas (Baha’i), Rev.mo Li Xuanzong (Taoismo), don Edoardo Scognamiglio (teologo, direttore CSFDIC), Jaime Castellanos (pastore evangelico battista).
di Lucia Antinucci
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