INCONTRO INTERRELIGIOSO A TORRE DEL GRECO IL 23 OTTOBRE SULLA PREGHIERA E LA MEDITAZIONE
Il parroco p. Mario Folliero ofm, dopo aver salutato i rappresentanti delle varie religioni ha affermato che la preghiera è un ponte, tra Dio e gli uomini, ma anche fra tutti gli uomini, quindi pure fra le varie religioni e culture.
Lucia Antinucci (Centro Studi francescani per il dialogo interreligioso e le culture) ha rivolto all’assemblea il saluto da parte del direttore, don Edoardo Scognamiglio (teologo), che non ha potuto partecipare all’incontro in quanto impegnato a Zara (Croazia) per un congresso accademico. Lucia Antinucci ha ricordato come lo spirito di Assisi ha preso inizio il 27 ottobre 1986, di cui ricorrono i 33 anni, quando Giovanni Paolo II convocò ad Assisi i rappresentanti delle varie religioni per pregare per la pace. Venne scelta la città di Assisi per l’attualità della testimonianza di Francesco, il primo a fare dialogo interreligioso, in quanto nel 1219 a Damietta (Egitto) incontrò nella pace, con fraternità ed umiltà, il sultano d’Egitto, mite e saggio, Malek al-Kamel. Dall’incontro nacque una profonda amicizia fondata sul rispetto reciproco. Damietta richiama anche Abu Dabhi dove il 4 febbraio 2019, Francesco di Roma (il Papa) e il grande Imam di Alazhar, hanno firmato il Documento sulla Fratellanza umana.
Prima della riflessione dei vari rappresentanti religiosi, come programmato dallo stesso gruppo, c’è stato un breve momento di preghiera secondo la tradizione della comunità ospitante, in questo caso cattolica di spiritualità francescana: lettura da Vangelo secondo il Vangelo di Marco (14,32-40) la preghiera di Gesù nel Getsemani, lettura dalla Vita Seconda di San Francesco d’Assisi di Tommaso da Celano (nn. 681-682) sull’esperienza di preghiera del Santo assisano, la preghiera di San Francesco ‘Lodi Dio Altissimo’, che è stata cantata.
Amedeo Imbimbo (Rimay Sangha Loka di Caivano) ha commentato un testo del Venerabile Tongmé Zangpo (Tibet, 1297-1371) sulle ‘Trentasette pratiche di un bodhisattva’, una sintesi del cuore della vita del Bodhisattva, che si esprime con l’ ascoltare, riflettere, meditare, scambiare in modo perfetto, meditare con la mente ben stabile, meditare sulla comprensione. “Le cinque prime perfezioni, senza comprensione superiore, non hanno il potere – ha affermato A. Imbimbo citando il Venerabile Maestro – di farci ottenere un perfetto stato di risveglio. Così, dotato di mezzi, e senza concepire triplo mandala, il meditare sulla comprensione è la pratica di un bodhisattva”.
Angela Furcas (Baha’i), partendo dalla sua personale esperienza della preghiera fin dalla sua adolescenza, ha evidenziato che per i Baha’i la Meditazione sulle preghiere rivelate è importante per accedere ad un livello più intimo della comprensione di ciò che non può essere rivelato esplicitamente. E’ la Meditazione che Introduce ai misteri della conoscenza, che prendono forme leggiadre, in un magnate appagamento, al quale pervengono coloro che hanno fame di Dio! Vi è in ogni cosa creata un invisibile cuore, che pulsa al ritmo del Cuore universale, che soccorre le nostre aspirazioni, in ogni modo possibile. L’occasione per meditare ce la offre ogni istante di vita, che desidera divenire minuto, ora, giorno, con la sua sete di tempo, perché il culmine della perpetua trasfigurazione incombe su ogni cosa, a cui la Creazione abbia dato impulso. E’ la Meditazione – ha continuato A. Furcas – che dirada le nebbie della comprensione e giunge laddove i nomi e le parole hanno accenti nuovi e ci induce a sillabare il linguaggio ancestrale della Parola perduta. Una parola celata di Bahà’u’llàh, fondatore della Fede Bahà’ì, così recita, a nome di Dio: “O Figlio della Luce, dimentica tutto eccetto Me, ed entra in comunione con il Mio Spirito. Questo è parte dell’Essenza del Mio Comandamento. Seguilo! Lo spirito umano è una forza che tutto pervade e che domina l’intima essenza di tutte le cose create, scoprendo i reconditi misteri del mondo fenomenico, ma lo Spirito divino, svela realtà divine e misteri universali che si trovano nel mondo spirituale, attraverso la Meditazione”.
Il Rev. Li Xuan Zong, prefetto generale dei Taoisti ha affermato che per il Taoismo la meditazione si basa sul cosmo, in quanto non esiste infatti una posizione particolare o un rituale da seguire; ogni istante dell’esistenza è meditazione. Qualsiasi attimo della vita del taoista è considerato perfetto e completo , in quanto i pensieri, le emozioni, le azioni, sono un’espressione della nostra vera natura. La meditazione taoista si fonda sulla crescita dell’energia interiore – simile all’esperienza di San Francesco, ha sottolineato il Reverendo – e si basa sul principio del non intervento, per calmare il corpo e la mente, unificare la materia con lo spirito, trovare la pace interiore armonizzandosi con il Tao.
Lucia Antinucci ha introdotto la riflessione cristiana con alcuni riferimenti al Primo Testamento (Antico Testamento). La preghiera (tefillah) è uno dei temi dominanti della Bibbia, da cui emergono esempi di preghiera ad opera di personaggi che ricevono da Dio una missione particolare. Il libro dei salmi è la raccolta di preghiere per eccellenza (Tehillim). La preghiera è soprattutto servizio (avodà), servizio sacrificale al Tempio di Gerusalemme; dopo la distruzione del Tempio (70 dC) è divenuto liturgia della parola, servizio del cuore.
Il pastore luterano Helmut Schwalbe (Comunità di Torre Annunziata) ha evidenziato che nella preghiera quale colloquio con Dio ci rivolgiamo a Lui e nello stesso tempo riflettiamo sulle basi della nostra vita. Secondo le parole del Sermone sul monte di Gesù, la preghiera è una cosa del tutto personale “in un angoletto tranquillo”, ma preghiamo anche in comune. Nella preghiera il singolo tenta di accostarsi con pensieri, sentimenti e parola, alla presenza di Dio e per capire la sua volontà, per indirizzare su di essa il proprio percorso di vita. Così nella preghiera siamo in stretto collegamento con il Vangelo e cerchiamo il contatto personale e comunitario con Dio; preghiamo con Gesù, come Gesù e verso Gesù. Attingiamo dalla preghiera la forza per la nostra vita personale e per il servizio al nostro prossimo.
La comunità parrocchiale S. Antonio di Padova in Torre del Greco ha partecipato numerosa e con attenzione all’incontro interreligioso, animandolo anche con alcuni canti della tradizione francescana.
di Lucia Antinucci
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