Il ciclo dei lunedì ecumenici – Aperto ai fedeli di tutte le confessioni, è stato progettato come un laboratorio di dialogo e di unità, attraverso dibattiti, approfondimenti, lezioni frontali e seminari di ricerca che seguono la prospettiva della testimonianza comune, della formazione all’ecumenismo, della conoscenza storica delle Chiese cristiane, dell’approfondimento teologico delle dottrine, della sensibilità pastorale, dell’etica e della vita cristiana in genere.
L’incontro del 19 febbraio – Inizio alle ore 16.30, per la conferenza sul tema Rinnovamento e conversione delle Chiese: l’ecumenismo spirituale, che ha visto impegnati al tavolo dei relatori Michele Giustiniano, giornalista ed esperto in teologia ecumenica, che ha moderato l’incontro, il filosofo cattolico don Antonio Ascione, docente presso la Facoltà Teologica di Napoli, e la diacona Alessandra Trotta della Chiesa valdese di Portici. Rinnovamento, conversione ed ecumenismo spirituale gli argomenti trattati, alla presenza, tra gli altri, del noto teologo francescano padre Edoardo Scognamiglio e del pastore Antonio Squitieri, presidente del Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania.
Estratti degli interventi – Alessandra Trotta: <<L’ecumenismo richiede conversione, ed esso stesso rappresenta uno strumento di conversione. Nasce come un dono in cui ci si riconosce nella comune povertà. È l’unità delle diversità unite grazie alle diversità, è un dono di non autosufficienza che fa avvicinare gli uni agli altri. L’ecumenismo è una conversione che allarga lo sguardo, perché credere fa vedere e vedere, converte. Il servizio più urgente di cui si ha bisogno è un servizio di speranza, in cui tutti i cristiani sono chiamati a non tradire la speranza stessa. Il Vangelo nasce da una buona notizia frutto di una speranza. E l’ecumenismo, tramite il Vangelo, ne diviene promotore>>; don Antonio Ascione: <<La Chiesa che vorrei… questo mio intervento è una sintesi di riflessioni personali su come vorrei fosse il futuro della Chiesa, che da cattolico, inevitabilmente mi riconduce agli insegnamenti di Papa Francesco. Il cristiano deve convertire gli altri, ma prima di tutto se stesso. Papa Francesco ci indica una Chiesa che deve fare una conversione pastorale, con un appello a tutti i cristiani. Come? Attraverso la forza evangelica, in cui la conversione, che è una grazia spirituale, ridà nuova forma e nuova vita al Vangelo stesso. Si dice che il tempo sia superiore allo spazio: riformare la Chiesa deve essere sinonimo di un processo che guarda al futuro in concretezza. La conversione come un discernimento da realizzare all’interno del pontificato di Papa Francesco, in cui ogni cristiano credente ne è operatore grazie allo Spirito Santo>>.
Appuntamento al 12 marzo, alle 16.30, sempre alla Facoltà Teologica sulla collina di Capodimonte, per il prossimo lunedì ecumenico.
di Emanuela Scotti
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