Forum sulle religioni
In dialogo per la pace: verso una fraternità universale
Il dialogo tra le religioni è una risorsa per le nostre città: perché ci permette, nel rispetto della propria identità, di scoprire la bellezza di ogni esperienza di fede e di lavorare assieme per la pace, la giustizia, il bene comune, la salvaguardia del creato. Dove c’è dialogo c’è speranza, ci sono volti che s’incontrano, comunità e popoli che provano a camminare assieme, ad accogliersi, a sostenersi, condividendo sogni, speranze, progetti, attese e problemi che affliggono i più deboli ed emarginati. La formazione al rispetto delle alterità, alla conoscenza delle religioni, è un bene prezioso per le nuove generazioni che saranno sempre più interetniche e interreligiose. Educare e formare al dialogo per la pace vuol dire, secondo la bella e profetica intuizione di Giovanni Paolo II e già dei padri del Concilio ecumenico Vaticano II, costruire un mondo migliore, una fraternità universale, ove uomini e donne, adulti, bambini e anziani, giovani e adolescenti, si riconoscono figli e figlie di un solo Padre che è nei cieli.
Il forum si muove in questa prospettiva, secondo lo “Spirito di Assisi”, ossia l’intuizione geniale di san Francesco d’Assisi che inaugurò la terza via, quella del dialogo, del confronto sereno con il Sultano d’Egitto. Se la prima via, infatti, fu quella dell’emarginazione e del distacco – l’altro c’è ma non lo tollero e resta a lunga distanza da me –, e la seconda fu ancora più tragica – l’altro c’è come nemico e devo eliminarlo –, la terza via conduce alla pace, all’accoglienza, alla fraternità. Le comunità religiose possono fare molto anche per fermare la violenza, contribuendo al rispetto della libertà religiosa e alla difesa della dignità di ogni persona.
Il Concilio ecumenico Vaticano II afferma che «gli uomini attendono dalle varie religioni la risposta ai reconditi enigmi della condizione umana, che ieri come oggi turbano profondamente il cuore dell’uomo: la natura dell’uomo, il senso e il fine della nostra vita, il bene e il peccato, l’origine e lo scopo del dolore, la via per raggiungere la vera felicità, la morte, il giudizio e la sanzione dopo la morte, infine l’ultimo e ineffabile mistero che circonda la nostra esistenza, donde noi traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo […]. Non possiamo invocare Dio come Padre di tutti gli uomini, se ci rifiutiamo di comportarci da fratelli verso alcuni tra gli uomini che sono creati ad immagine di Dio. L’atteggiamento dell’uomo verso Dio Padre e quello dell’uomo verso gli altri uomini suoi fratelli sono talmente connessi che la Scrittura dice: “Chi non ama, non conosce Dio” (1Gv 4,8)»: (Concilio ecumenico Vaticano II, Dichiarazione conciliare Nostra aetate [26-10-1965], nn. 1; 5). Certamente, il dialogo è possibile salvaguardando la propria identità, nel rispetto di ogni alterità a confronto. Papa Francesco lo ha ben spiegato: «Non si può dialogare se non si parte dalla propria identità. Senza identità non può esistere dialogo. Sarebbe un dialogo fantasma, un dialogo sull’aria: non serve. Ognuno di noi ha la propria identità religiosa, è fedele a quella […]. Partiamo ciascuno dalla propria identità, non facendo finta di averne un’altra, perché non serve e non aiuta ed è relativismo. Quello che ci accomuna è la strada della vita, è la buona volontà di partire dalla propria identità per fare il bene ai fratelli e alle sorelle. Fare del bene! E così, come fratelli camminiamo insieme. Ognuno di noi offre la testimonianza della propria identità all’altro e dialoga con l’altro. Poi il dialogo può andare più avanti su questioni teologiche, ma quello che è più importante e bello è camminare insieme senza tradire la propria identità, senza mascherarla, senza ipocrisia. A me fa bene pensare questo»: (Francesco, Discorso ai leaders delle altre religioni [Tirana, 21-9-2014]).
Il forum è di 30 ore e prevede incontri frontali e approfondimenti personali e laboratori di ricerca in gruppo. Si svolge di sabato pomeriggio (dalle ore 17 alle ore 18.30) presso la sala del Centro Studi Francescani di Maddaloni (Ce). Per le iscrizioni al Forum bisogna rivolgersi alla Segreteria del Centro Studi Francescani per il Dialogo interreligioso e le Culture di Maddaloni sita presso la Chiesa S. Francesco d’Assisi, in Via San Francesco d’Assisi, n. 117, oppure servendosi di questi recapiti: 3472968637; edosc@libero.it; o consultando il portale www.centrostudifrancescani.it.
Ecco gli appuntamenti:
clicca qui per il manifesto: Forum sulle religioni 2016
- 13 febbraio 2016
«Ascolta, Israele… Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore» (Dt 6,4.5)
Prof. Giuseppe Falanga, PFTIM di Napoli
Si è tenuto, qualche giorno fa, precisamente il 13 Febbraio, il primo incontro del nuovo “FORUM SULLE RELIGIONI”, dedito ad ‘educare e formare al dialogo interreligioso per la pace, per costruire un mondo migliore, una fraternità universale, dove tutti si riconoscano figli di un solo Padre che è nei cieli.’ A tenere la conferenza per questa occasione è stato Giuseppe Falanga, Professore di Teologia dogmatica e direttore dell’ufficio Pubblicazioni della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, della Sezione San Tommaso D’Aquino di Napoli. Il professore ha dato inizio al forum e facendo spesso ricorso all’ironia, è riuscito ad esporre egregiamente ai presenti i fondamenti della religione Ebraica, mettendo in risalto sia le differenze che le affinità con quella Cristiana. E’ stato in grado di catturare l’attenzione e suscitare interesse servendosi di originali slide per “lasciare il segno” con ciò che lui in primis ha analizzato e studiato. La conferenza ha avuto inizio con la lettura e l’analisi dello Shemà, la preghiera ebraica forse più conosciuta presente nel Deuteronomio, uno dei primi 5 libri della Torah ebraica e della Bibbia: “Ascolta Israele, il Signore nostro Dio, il Signore è uno”, preghiera assunta dagli ebrei come la prima legge. Ha poi proseguito esponendo quelle che sono le caratteristiche generali: la presenza di un libro sacro di cui fa parte appunto la Torah (insegnamento), nella quale sono stabilite le leggi di carattere religioso e morale. I suoi precetti vengono recitati nella sinagoga durante lo Shabbat, il giorno corrispondente al Sabato, considerato sacro dagli ebrei (a differenza di quello Cristiano che è la Domenica) e per questo dedicato interamente al riposo e alla preghiera. Nei versi della Torah è frequentemente riscontrabile il tetragramma JWHW, per gli ebrei il vero nome di Dio la cui pronuncia è proibita e per questo sostituita principalmente da ‘Adonai’ o ‘Elohim’ . Fase importante della vita di un ebreo è il Bar Mitzvah, il momento in cui un ragazzo ebreo raggiunge l’età della maturità (12/13 anni) e diventa responsabile per sé stesso nei confronti della la legge ebraica. Il professore si è poi soffermato sulla Pèsach o Pesah, una delle più importanti festività Ebraiche dalla quale deriva anche la Pasqua Cristiana. La celebrazione dura otto giorni e ricorda la liberazione del popolo israelita dall’Egitto e il suo Esodo verso la terra promessa. Ultima questione trattata in questo primo incontro è stata è proprio quella dei rapporti tra Ebraismo e Cristianesimo, spesso oggetto di dibattito. Infatti, nonostante le due religioni condividano le radici storiche, si sono separate con profondi cambiamenti dai quali è scaturita una lunga e spesso dolorosa storia di conflitti e persecuzioni e, a volte, di riconciliazioni tra le due religioni, che hanno influenzato le mutue opinioni delle rispettive relazioni nel tempo. La ‘riconciliazione’ più rilevante è avvenuta precisamente il 13 aprile 1986 grazie al Papa Giovanni Paolo II, il primo pontefice che dopo duemila anni è entrato in una sinagoga, compiendo così, un gesto storico di riparazione e insieme di solidarietà verso i “Fratelli maggiori” come egli stesso li definì in quella occasione. I concetti trattati quel 13 aprile dell’86, vennero riaffermati poi da Benedetto XVI, il 17 gennaio del 2010, durante la sua visita alla comunità Ebraica di Roma: – << In questa direzione possiamo compiere passi insieme, consapevoli delle differenze che vi sono tra noi, ma anche del fatto che se riusciremo ad unire i nostri cuori e le nostre mani per rispondere alla chiamata del Signore, la sua luce si farà più vicina per illuminare tutti i popoli della terra>>. Abbiamo assistito di recente ad un altro evento simile, ovvero Papa Francesco dopo sei anni dalla visita di Benedetto XVI, precisamente il 17 gennaio del corrente anno, ha fatto visita alla comunità Ebraica affermando: “Voi siete i nostri fratelli e le nostre sorelle maggiori nella fede. Tutti apparteniamo ad un’unica famiglia, la famiglia di Dio, il quale ci accompagna e ci protegge come suo popolo”. Con queste parole Papa Francesco ha tentato ancora una volta di ‘abbattere’ le barriere createsi tra le due religioni, riaffermando il rispetto e la solidarietà tra quest’ultime.
CLICCA CUI: Forum_Maddaloni 2016 pdf
- 20 febbraio 2016
La differenza cristiana: «Amate i vostri nemici» (Mt 5,44)
Prof. Edoardo Scognamiglio, PFTIM di Napoli
- 27 febbraio 2016
«Rimanere nell’amore»: il senso della vera felicità.
Prof. Clemente Sparaco, Maddaloni
Clicca qui: articolo incontro con Sparaco
- 5 marzo 2016
Francesco e il Sultano: in dialogo con l’islam
Imam Abd Allah Massimo Cozzolino, Napoli
- 12 marzo 2016
«Dio è Uno, ma i saggi lo chiamano con nomi diversi» (Rig Veda, I,164).
In dialogo con l’induismo
MADDALONI (Caserta) – Proseguono gli appuntamenti del “Forum sulle Religioni” a Maddaloni, “In dialogo per la pace: verso una fraternità universale”, a cura del Centro Studi Francescani per il Dialogo interreligioso e le Culture di Maddaloni, diretto da p. Edoardo Scognamiglio.
Grande partecipazione si è avuta lo scorso 12 marzo 2016 allorquando è stato affrontato il tema «Dio è Uno, ma i saggi lo chiamano con nomi diversi» (Rig Veda, I,164), In dialogo con l’induismo, a cura del prof. Francesco Villano della PFTIM di Napoli.
Il prof. Villano, stante la folta platea studentesca, ha chiarito aspetti interessanti sulla base dei quali affrontare il tema ed il Forum sulle Religioni in genere come l’essere cittadini del mondo, l’importanza della lingua inglese, e così via per poi giungere a trattare gli elementi fondanti della Religione, religiosità, dell’Induismo.
Interessante è stata anche la contestualizzazione storica della presenza di rappresentanza di tale religione nel 1893 al Parlamento Mondiale delle Religioni a Chicago ed ancora come l’apertura cattolica sia nata dal Concilio Vaticano II richiamando anche alcuni passi della “Nostra aetate” (Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane).
Interessante è stata sia la presentazione dell’induismo quale elemento di sintesi della religiosità afferente la valle dell’Indo.
Il prof. Villano ha poi dato spazio alla spiegazione etimologica dei termini come India e non solo.
Interesante è stata la contestualizzazione nel tempo ed attuale dell’india e la funzione del dharma.
Ha spiegato l’articolazione e l’evoluzione nonché vita delle classi sociali, ed ancora il concetto di Dio e le associazioni alle altre religioni ed ancora la funzione della reincarnazione. Ed ancora la funzione dell’uomo, l’orizzonte della vita ed i riti di passaggio.
La conferenza è proseguita su questi approfondimenti fino alla proiezione di luoghi e volti volti alla comprensione della tematica di cui alla conferenza.
A seguito dell’interessante conferenza gli astanti si sono dati appuntamento al 19 marzo 2016 con il tema “«Dove c’è virtù c’è saggezza»: il buddhismo e la non violenza” con la relazione dello stesso prof. Francesco Villano, della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli.
Il forum è di 30 ore e prevede incontri frontali e approfondimenti personali e laboratori di ricerca in gruppo. Si svolge di sabato pomeriggio (dalle ore 17 alle ore 18.30) presso la sala del Centro Studi Francescani di Maddaloni (Ce).
Prof. Francesco Villano, PFTIM di Napoli
- 19 marzo 2016
«Dove c’è virtù c’è saggezza»: il buddhismo e la non violenza
Clicca qui: Maddaloni villani 19 marzo 2016
Prof. Francesco Villano, PFTIM di Napoli
- 9 aprile 2016
«La terra non è che un solo Paese e il genere umano i suoi cittadini».
Dialogo e pace nella religione Bahai
Sig. Neissan Parsa, Caserta
- 16 aprile 2016
Lo “spirito di Assisi” e la profezia della pace
Prof. Enzo Greco, Diocesi di Terni
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