Vogliamo vedere “un po’ di luce”
Insieme per dare un futuro alle nostre comunità
In questo clima di violenza, guardando all’Isis e alle stragi di popolazioni in Iraq e in Siria, ha ancora senso parlare di dialogo, di rispetto per l’altro?
Proprio in questo momento dobbiamo rinnovare il nostro impegno per la pace e per il dialogo tra i popoli, le religioni, le comunità. L’Isis non è un movimento religioso, bensì un’ideologia e ha come origine il terrorismo e il fondamentalismo. Sono morti tantissimi crisitiani in Medio Oriente e sono perseguitati migliaia di musulmani moderati. Non credo che l’islam centri tanto con l’Isis.
Concretamente, come si fa a educare al dialogo e al rispetto degli altri?
Si tratta di convincersi che il dialogo e l’amicizia fraterna devono diventare uno stile di vita. Non ci troviamo innanzi a una conoscenza teorica o solamente intellettuale. Sicuramente, è indispensabile conoscere gli altri (in modo particolare l’islam attraverso i libri, la lettura del Corano, della Sunna, etc…) favorendo l’incontro tra persone e comunità. In questi anni, al Centro Studi, abbiamo cercato di incontrare esponenti del mondo religioso, soprattutto dell’islam, che vivono l’impegno quotidiano per il dialogo, la pace, la convivenza pacifica.
Si può dialogare con i musulmani? C’è rispetto della libertà religiosa nel Corano?
La risposta non può non essere positiva anche se i quotidiani e i media mettono in evidenza solamente quelle forme estreme di islam e di fondamentalismo religioso che abbattono ogni nostra speranza e anche i più ottimisti impegnati nel dialogo. Se non superiamo pregiudizi e abbattiamo tanti luoghi comuni, soprattutto verso il dialogo islamo-cristiano, rischiamo veramente uno scontro di civiltà a partire proprio dall’Italia e dall’Europa.
Come vede lo sbarco di tanti immigrati sulle coste del Sud Italia?
Credo che ci troviamo dinanzi a un fenomeno di sempre che ha accompagnato l’umanità: le migrazioni. Gli sfollati, i rifugiati, gli immigrati in genere sono sempre nostri fratelli e hanno il diritto di abitare la Terra che non è nostra, né la si può dividere per confini nazionali o regionali. Non possiamo permettere che tanta gente muoia per povertà e per sopraffazioni. Chi lascia il proprio Paese è sempre disperato, impaurito, bisognoso di cure, di accoglienza. Sono viaggi di speranza che non possiamo deludere. Certamente, occorrono leggi più efficaci e immediate per regolarizzare la permanenza dei rifugiati in Europa.
Quali sono le attività principali per questo anno al Centro Studi Francescani?
I laboratori delle lingue restano un punto di riferimento per quanti frequentano il nostro Centro. Non si può non conoscere una lingua europea o lo stesso arabo per entrare nelle altre culture. La pratica dello Yoga può avvicinarci alla conoscenza di noi stessi e a riflettere sullo stile di vita occidentale che distrugge sempre di più la pace interiore lì dove ci si lascia sopraffare dal lavoro, dalle attività, dal consumismo. Quest’anno abbiamo inserito il laboratorio di Iconografia cristiana. Ci sarà la dottoressa Luciana Siotto, esperta iconografia bizantina che ci introdurrà nella conoscenza delle icone e della pratica iconografica. Ripartirà il forum dedicato alla città, in prospettiva della terra dei fuochi e dell’inquinamento. Avrà seguito anche il forum sul Gesù della storia. Quest’anno porremo attenzione ai primi secolo del cristianesimo e alla figura di Gesù nelle comunità cristiane primitive. Il 2015 è stato dichiarato Anno della luce. Si sa che la luce ha un grande significato simbolico. Per noi cattolici è anche l’Anno dedicato alla Vita consacrata. Con le attività del Centro Studi speriamo di portare un po’ di luce nelle famiglie, nelle comunità, lì dove si vive il dialogo a più livelli, a partire da noi stessi. D’altronde, in questa prospettiva si pone anche l’impegno di papa Francesco e di tanti uomini e donne di buona volontà che, credenti e non, sono in prima linea per la pace, il rispetto delle minoranze, la difesa dei poveri, la pacifica convivenza tra i popoli e le comunità multietniche e interreligiose. Non dobbiamo avere paura dell’altro che è e resta sempre nostro fratello o sorella!
I laboratori del Centro Studi iniziano il 17 novembre prossimo e le iscrizioni partono dal 22 settembre 2014. Per maggiori informazioni: www.centrostudifrancescani.it
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