Un periodo ipotetico a 5 stelle
Se fossi un deputato grillino…
di Fionda Vesuviana
Se fossi un deputato grillino, mi divertirei da matti. Dalla mattina alla sera mi riempirei la bocca parlando di trasparenza e palazzi di cristallo, ma parteciperei a segretissime riunioni di partito a porte chiuse. E in nome della trasparenza, per coerenza, manderei in diretta streaming anche il compleanno della mia bisnonna, con tanto di balzo della dentiera durante il soffio delle candeline, ma espellerei dalla sala i cameramen prima della riunione con gli industriali del nord-est (non voglia mai il cielo che qualcuno abbia la prova filmata del fatto che le mie proposte coincidono alla lettera con le promesse del Berlusca in campagna elettorale).
Se fossi un deputato grillino, dalla mattina alla sera sbraiterei contro la vecchia politica, quella che ha rovinato l’Italia, salvo poi candidare alle pseudo-primarie internettiane per la corsa al Quirinale una serie di residuati bellici il cui lato B ha consumato più poltrone di tutti i clienti della Chateau d’ax. «Non perché mi piacciano, ma perché non ne conosco altri. Mica è colpa mia se sto in politica solo da mezz’ora! Alla prossima legislatura sarò più preparato. E poi gli italiani mi hanno votato per questo: non per rappresentarli alle camere, ma per caricare sul sito le foto di Prodi e della Bonino col pulsante “vota qui”. Questa è democrazia partecipativa. Questo è vero cambiamento!».
Se fossi un deputato grillino, chiamerei “servi” tutti quei giornalisti faziosi che…non vogliono fare i miei servi, e mi straccerei le vesti di fronte ai privilegi della casta, twittando improperi dal mio iphone mentre vado a Sigonella con l’auto blu. Blu scuro come la notte buia che vive l’Italia. Ma a me, detto fra noi, interesserebbe poco: ad illuminare la mia notte, a fine mese, avrei uno stipendio che, nonostante i taglietti imposti per salvare un po’ la faccia, è proprio a 5 stelle!
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