C. Molari, Amare fino a morirne. Con lo sguardo fisso su Gesù: i Vangeli della Pasqua, a cura di O. Stazi e F. Nicastro, Il Segno dei Gabrielli editori, San Pietro in Cariano (Verona) 2024, pp. 495, euro 32.
«La risurrezione consiste nell’entrare in una nuova dimensione di vita, una dimensione spirituale che è diversa da quella che stiamo vivendo ora […]. La risurrezione non riguarda il corpo di Gesù, ma consiste nel raggiungimento della forma definitiva di Vita che in Gesù è avvenuto in modo improvviso e definitivo. Cos’è accaduto al corpo di Gesù nella risurrezione? Di per sé, la trasformazione in energia, potremmo dire così, che si è realizzata del corpo di Gesù avviene anche per i nostri corpi quando moriamo. Solo che i nostri corpi richiedono abitualmente più tempo perché seguono le leggi normali della natura. Solo nella cremazione tutto avviene nel quarto d’ora in cui tutta la materia ritorna nel ciclo della creazione come energia e come ceneri. Anche per il corpo di Gesù è successa una trasformazione analoga, ma è avvenuta in un modo improvviso e dal di dentro. La risurrezione, tuttavia, non consiste nella trasformazione del corpo materiale di Gesù, bensì nel raggiungimento della forma definitiva di vita, che non possiamo descrivere perché non la conosciamo. Possiamo però chiederci che valore ha avuto per Gesù l’esperienza della risurrezione e come egli l’abbia vissuta. Sul valore potremmo dire che la risurrezione mostra la verità del vangelo di Gesù, nel senso che egli ha vissuto in modo da pervenire immediatamente alla forma definitiva di vita, a quello stadio al quale tutti noi siamo chiamati. La domanda allora è: quale dinamica ha condotto Gesù alla risurrezione?» (pp. 259; 263).
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