5 gennaio 2021. Un incontro on line, nei giorni delle festività natalizie, tra rappresentanti di alcune Comunità islamiche del Trentino e l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi. Un senso di “fratellanza”, consolidata anche dal contesto pandemico, “ci fa ritrovare – ha sottolineato Aboulkheir Breigheche – tutti sulla stessa barca, musulmani e cristiani, cittadini di ogni estrazione sociale o etnica o religiosa”. Breigheche ha ricordato come, soprattutto durante il lockdown della primavera scorsa, la “Comunità islamica di Trento si sia data da fare per fornire cibo, in collaborazione con il Banco alimentare”. Il terreno della solidarietà – è uno dei dati emersi dall’incontro – è comune a tutte le fedi. Mentre l’arcivescovo Tisi ha dichiarato che “la Caritas è a disposizione di chiunque possa aver bisogno, specialmente in questo tempo, e senza certificazioni di appartenenza religiosa”, dai rappresentanti delle Comunità islamiche è arrivata una chiara disponibilità a collaborare con le strutture, ecclesiali e civili, già operanti sul terreno del bisogno, con iniziative già in atto come quella dei giovani musulmani che si danno da fare per raccogliere vestiti e coperte, da distribuire ai senzatetto. Abdelkhalek Qabil, presidente dell’associazione culturale “Indimaj”, ha raccontato delle numerose iniziative sul territorio per la raccolta e distribuzione di pacchi alimentari per le famiglie bisognose e ulteriore quantitativo di pacchi consegnato alla Caritas di Lavis. Abdel Ali Et Tahiri, in Trentino da molto tempo, ha sostenuto che “la presenza del vescovo a questo incontro è segno dell’importanza del dialogo tra islam e cristianesimo”. “Dobbiamo trovare progetti concreti di collaborazione reciproca, come occasioni per rafforzare il nostro dialogo”. Da parte di mons. Tisi, il riconoscimento della “bellissima molteplicità che dice la crescita capillare delle Comunità islamiche trentine”.
9 gennaio 2021. Una preghiera interreligiosa nel tempo della prova, per ricordare gli ammalati, i medici e gli operatori sanitari impegnati sul fronte della pandemia. Ad organizzarla i rappresentanti locali delle comunità religiose, lunedì 11 gennaio, alle 17, nella sala del padiglione “Vigiola” dell’ospedale san Paolo di Savona. La preghiera, coordinata dal cappellano ospedaliero, padre Giuseppe Maffeis, e dal responsabile diocesano per l’ecumenismo e il dialogo, don Giovanni Lupino, vedrà la partecipazione del vescovo Calogero Marino, della pastora evangelica Eleonora Natoli, di padre Gheorghita Andronic, parroco della comunità ortodossa rumena, di Amnon Cohen, già primario di pediatria ed esponente della Comunità ebraica ligure, e di Zahoor Ahmad Zargar, presidente del Centro culturale islamico savonese. Per ragioni di sicurezza e nel rispetto delle norme anti-contagio, alla preghiera potranno essere presenti al massimo cinquanta persone e chi desidera partecipare dovrà rivolgersi alla propria comunità di appartenenza. L’iniziativa sarà comunque trasmessa in diretta sul canale YouTube della diocesi savonese.
17 gennaio 2021. XXXII giornata per l’approfondimento del dialogo cattolico-ebraico in videoconferenza. SAE di Napoli-Caserta sul tema: La compassione di Dio in tempo di pandemia. Relatori: il prof. Luciano Tagliacozzo della comunità ebraica di Napoli, don Ernesto Della Corte biblista, dott. Maurizio Di Veroli (gruppo ‘Progetto Davka) della comunità ebraica di Roma. Moderatore il dott. Paolo Pantani presidente del SAE. Arcidiocesi Napoli sul tema dell’anno ‘Il Qoelet’. Relatori: Rav Ariel Finzi rabbino della comunità ebraica di Napoli, mons. Gaetano Castello delegato della diocesi di Napoli per l’ecumenismo e il dialogo, moderatore il dott. Michele Giustiniano teologo giornalista.
20 gennaio 2021. Il nuovo vescovo di Caserta Mons. Pietro Lagnese incontra il gruppo interreligioso. Il delegato per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, don Edoardo Scognamiglio ha presentato i vari rappresenti di fedi diverse e confessioni cristiane. C’è Stata la lettura dall’enciclica ‘Fratelli tutti’ (nn. 281-283) a cui ha fatto seguito il canto di un canone di Taizè. I rappresentanti hanno poi letto l’Appello per l’impegno per la pace, il dialogo e l’unità. E’ stata accesa la lampada della pace e consegnata a ciascun rappresentante una candela.
26 – 27 gennaio 2021. Il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso ha organizzato dal 26 al 27 gennaio un webinar interdicasteriale non pubblico sul tema: “Radicalismo religioso: interpretazione e risposte dei cristiani e dei musulmani” al quale hanno partecipato esperti e responsabili religiosi cristiani e musulmani. La Conferenza, si legge in una nota della Sala Stampa, ha preso in esame il fenomeno del radicalismo religioso e della violenza, studiandone le radici, i meccanismi di diffusione, come pure gli sforzi e le iniziative adottate per contrastare e prevenire tale processo. L’incontro rientra nel lavoro permanente di alcuni Uffici della Santa Sede, per comprendere questo fenomeno sconvolgente e per collaborare alla promozione di una cultura di dialogo e fraternità. Alla preparazione dell’evento, hanno contribuito la Segreteria di Stato, la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, la Congregazione per l’Educazione Cattolica, il Dicastero per la promozione dello sviluppo umano integrale ed il Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica.
27 gennaio 2021 Una riflessione nello spirito di “Fratelli tutti” nella Giornata della Memoria 2021 con i rappresentanti di alcune delle più importanti confessioni religiose presenti in Italia promossa dall’Università telematica Giustino Fortunato e dalla Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale sezione San Tommaso. Relatori: prof. Paolo Palumbo straordinario di diritto ecclesiastico e canonico Unifortunato e coordinatore del Laboratorio interdisciplinare ‘Shoah: memoria, didattica, diritti’; prof. Edoardo Scognamiglio straordinario di teologia Pontificia Facoltà teologica dell’Italia Meridionale sezione San Tommaso, direttore del ‘Centro studi francescani per il dialogo interreligioso e le culture’; prof. Lucia Antinucci presidente Amicizia ebraico-cristiana di Napoli; pastora Kirsten Thiele vice decana della chiesa evangelica luterana in Italia; Rav Maskil Ariel Finzi rabbino della comunità ebraica di Napoli; dott. Massimo Cozzolino segretario generale della Confederazione islamica italiana; dott. Amedeo Imbimbo presidente della Federazione Rimé associata all’Unione buddhista italiana.
27 gennaio 2021. Incontro del gruppo interreligioso ’Spirito di Assisi’ che fa parte del Centro studi francescani per il dialogo interreligioso e le culture, sul tema “Economia creativa per lo sviluppo sostenibile”. Sono intervenuti all’incontro, trasmesso anche con la diretta face book, il pastore evangelico luterano Ulrich Hossbach, Amedeo Imbimbo, presidente nazionale della comunità Sangha Rimé del buddhismo tibetano, Angela Furcas, Silvio Cossa, Caterina Cirma e Bezhad Mirzoogha per la fede Baha’i, Maria Francesca Villani dell’istituto buddhista Soka Gakkai, Maurizio Di Veroli, della comunità ebraica di Roma, ideatore e coordinatore del gruppo Progetto Davka, il teologo don Edoardo Scognamiglio direttore del Centro studi. La coordinatrice del gruppo interreligioso Lucia Antinucci ha introdotto l’incontro evidenziando che Lo sviluppo sostenibile passa per il rispetto degli ecosistemi (Enc. Laudato sì n. 140), l’ecologia economia, il cui scopo prioritario non è la semplificazione dei processi per ridurre i costi, ma l’attenzione alla protezione dell’ambiente (enciclica Laudato Sì 141). L’economia deve rispettare i valori umani, sociali, oltre a quelli ambientali (Enc. Fratelli tutti n. 122). Gli imprenditori devono promuovere sviluppo e ricchezza per tutti, non solo per pochi (Fratelli Tutti n. 123). Rifacendosi ancora al pensiero di Papa Francesco L. Antinucci ha messo in risalto che l’economia creativa richiede la promozione dell’impegno dei giovani, l’attenzione per i poveri, la disponibilità alla solidarietà, che va messa al centro dell’educazione, della sanità, delle politiche sociali ed economiche. Il pastore Ulrich Hossbach, che dirige la comunità di Torre Annunziata, ha testimoniato la sua esperienza pastorale interreligiosa nel periodo in cui ha svolto il suo ministero in Svizzera. Egli ha sottolineato la necessità della solidarietà nel mondo del lavoro, anche se ci sono dei segni positivi di cambiamento, meno autoritarismo e più corresponsabilità. Amedeo Imbimbo ha illustrato il sistema economico compassionevole, che richiede la relazionalità umana, la fiducia negli altri, la responsabilità verso tutti, praticando ad esempio il riciclo, non usando prodotti che si basano sullo sfruttamento degli operai, Occorre rifiutare anche gli allevamenti intensivi. Maria Francesca Villani ha evidenziato che l’atteggiamento compassionevole, da cui scaturisce la gioia, richiede il senso della determinazione, l’identità più ampia. Occorre operare una rivoluzione umana universale, praticare la filosofia basta sul rispetto reciproco. Solo in questo modo si può contribuire al cambiamento. Caterina Cirma, citando Baha’Ullah, ha sottolineato che l’attuale crisi economica manifesta che le regole socio-economiche sono fallimentari, mentre bisogna realizzare il progresso morale e spirituale, promuovendo l’educazione allo sviluppo sostenibile. Angela Furcas, rifacendosi al pensiero di Baha’Ullah, ha affermato il valore positivo dell’economia poiché favorisce la prosperità umana, ma richiede il primato dei valori spirituali, la convergenza del progresso verso l’unità nonostante la complessità. Don E. Scognamiglio ha osservato che l’economia creativa si fonda sul rispetto degli esseri umani e dell’ambiente. Commentano la lettera di Papa Francesco ai giovani, riuniti ad Assisi per un forum sull’economia, del 28 marzo 2020, ha sottolineato che l’economi creativa è diversa, poiché ha vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda. Maurizio Di Veroli ha illustrato il significato, in base alla Mishnah (Torah orale) e alla Ghemara (Talmud), del capodanno ebraico di cui oggi si celebra la festa. Ha concluso il suo intervento con due brani canori, uno per il giorno della Memoria sulla nostalgia della patria lontana, ed un altro, con un ritmo allegro, per il capodanno degli alberi. Dall’incontro è emersa la fondamentale sintonia delle varie religioni sull’economia creativa, nel rispetto reciproco della diversità dei percorsi spirituali.
di Lucia Antinucci
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