NUOVI STILI DI VITA
Nel pieno rispetto delle regole anticovid, il Consiglio regionale delle Chiese cristiane della Campania (CRCCC) sabato 26 settembre ha promosso una mattinata di preghiera e riflessione sulla salvaguardia del creato. Il tema dell’evento è stato: “Vivere in questo mondo con sobrietà e giustizia e con pietà (Tt 2,12). Per nuovi stili di vita”. All’evento hanno partecipato cattolici, ortodossi ed evangelici della Campania. Sono da ricordare, tra gli altri, il pastore metodista Franco Mayer, il pastore battista Jaime Castellanos, Emilia Mallardo, Rosanna e Vera Cocca della Chiesa battista, don Gaetano Castello delegato per l’ecumenismo dell’arcidiocesi di Napoli, don Enzo Lionetti, assistente del delegato per l’ecumenismo dell’arcidiocesi di Napoli, il prof. Domenico Iacomino segretario del Gruppo Interconfessionale di attività ecumeniche di Napoli. Il teologo giornalista Michele Giustiniano ha curato, con la sua consueta professionalità, la diretta Facebook dell’evento.
I membri del CRCCC e delle varie Chiese cristiane, sono stati accolti con entusiasmo e gioiosa fraternità da P. Mario Folliero ofm e da una numerosa rappresentanza della sua comunità parrocchiale di S. Antonio di Padova di Torre del Greco. C’è stata anche una nutrita partecipazione di giovani della parrocchia, che hanno offerto la loro collaborazione per l’organizzazione dell’evento ed hanno animato i canti, guidati da P. Vincenzo Baldo ofm.
Il momento di preghiera e di riflessione è stato introdotto dal teologo don Eduardo Scognamiglio, presidente del CRCCC, il quale ha sottolineato che occorre recuperare ‘gli antichi stili di vita’, basati sulle tradizioni religiose e sulla sapienza orientale, che favoriscono la riscoperta di un rapporto con il creato di benedizione e non di profitto, rifiutato, invece, dall’attuale società, con tutte le gravi conseguenze che si subiscono drammaticamente con crescente frequenza.
Mons. Francesco Marino, vescovo di Nola e presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale campana, nella sua riflessione biblica ha messo in risalto la dimensione spirituale del rapporto con il creato, poiché esso è proteso verso il compimento escatologico, con la ricapitolazione in Cristo di tutte le cose. La speranza cristiana si deve tradurre – ha sottolineato – in azione concreta, per concorrere all’avvento del compimento finale, che è un evento di grazia, ma che richiede anche la nostra collaborazione.
La prof. Elisabetta Kalampouka, delegata per l’ecumenismo della Chiesa greco-ortodossa del patriarcato ecumenico di Costantinopoli e vicepresidente del Consiglio CRCCC, riprendendo il messaggio del patriarca ecumenico Bartolomeo per la giornata del creato, ha sottolineato la necessità di uno stile di vita basato sulla sobrietà, non sul consumo smodato, tipico della nostra società consumistica, poiché l’uomo è chiamato ad essere il custode, non lo sfruttatore del creato.
Paolo Poggioli, pastore emerito della Chiesa luterana di Torre Annunziata e segretario del Consiglio CRCCC, ha evidenziato che per le chiese evangeliche la sobrietà è intesa come l’impegno a promuovere il bene, personale e sociale, dando il primato alla prudenza, alla riflessione, alla profondità dei sentimenti interpersonali, superando l’ossessione del ritmo frettoloso e del consumismo. Bisogna vivere con amore – ha ribadito – per evitare che processo distruttivo del creato sia irreversibile, e c’è ancora tanto fare, anche se non mancano gli esempi positivi.
L’incontro di preghiera si è concluso con la piantumazione di un ulivo, offerto dal Centro studi francescani per il dialogo interreligioso e le culture, nel cortile della parrocchia, come segno dell’impegno feriale, personale e comunitario, a prendersi cura del creato. La risposta operativa a questo imperativo urgente può contribuire alla guarigione delle profonde ferite inflitte alla terra, con il nostro comportamento egocentrico e materialistico, che accresce sempre più la precarietà delle condizioni di vita delle donne e degli uomini più deboli della nostra società e in particolare dei paesi più poveri. L’ecologia e l’etica si richiamano a vicenda, sono interconnesse, come pure la contemplazione del creato e la compassione per gli esseri umani (Papa Francesco). Solo in questo modo ci può essere la salvezza per sora nostra Madre Terra (san Francesco d’Assisi) e per tutta l’umanità, sostenuti dalla speranza che non delude nell’avvento dei cieli nuovi e terra nuova.
di Lucia Antinucci
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