28 novembre 2019. Un gruppo di madri cristiane e musulmane dei due quartieri di Chiyh (sciita) ed Ain El Remmeneh (cristiano), hanno realizzato una manifestazione per fermare la guerra civile. Le donne sono scese in piazza gridando: “Mio figlio non deve morire per nessuno […]. Siamo fratelli e sorelle di due religioni, ma con la stessa sorte […]. No, a chi vuole la guerra civile!”. Una madre musulmana ha disegnato una croce sulla sua fronte.
3 dicembre 2019. A Kathmandu (Nepal) si è svolta la festa quinquennale che prevede preghiere e l’offerta alla divinità indù Gadhimai, di animali (tramite decapitazione). Nel 2015 il Comitato del tempio di Gadhimai ha vietato la carneficina, con una sentenza della Corte suprema nepalese. Nonostante ciò il sacrificio degli animali si è svolto ugualmente.
4 dicembre 2019. A New York si è tenuto l’incontro con il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, del Comitato Superiore, composto da cristiani ebrei e musulmani, con il presidente, il Card. Angel Miguel Ayuso Guixot e il segretario, il giudice islamico Muhammad Abd Al-Salam, per consegnare il messaggio di Papa Francesco e del Grande Imam di Al-Azhar Amed Al-Tayyb, circa la loro proposta di dedicare il 4 febbraio di ogni anno alla giornata della fratellanza umana, con un summit mondiale su questo tema, per attuare gli obiettivi del Documento sulla fratellanza umana (Abu Dabhi 4 febbraio 2019). E’ stato chiesto inoltre alle Nazioni Unite di partecipare, assieme alla Santa Sede ed alla prestigiosa università sunnita del Cairo, all’organizzazione del summit mondiale in un prossimo futuro. Guterres ha manifestato apprezzamento e disponibilità per l’iniziativa, sottolineando l’importanza di lavorare a servizio di tutta l’umanità, designando Adame Dieng, suo Special Adviser for Hate Speech and the Preventions of Genocide, come rappresentante delle Nazioni Unite per seguire le attività proposte e collaborare con il Comitato Superiore.
10 dicembre 2019. XXIII edizione del Tertio Millenium film festival per il dialogo interreligioso con nove pellicole in concorso, che ha avuto luogo presso la Casa del cinema a Roma. Sono stati proiettati film e documentari provenienti da tutto il mondo concernenti la questione della possibilità di un dialogo autentico. Della giuria hanno fatto parte musulmani (UCOI e COREIS), ebrei (UCEI), buddhisti (Unione buddhista d’Italia), induisti, chiese evangeliche, CEI – Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Don Giuliano Savina, direttore dell’Ufficio della CEI, ha affermato che la CEI (Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso) sta investendo energie culturali per favorire la comprensione delle radici comuni nella differenza delle nostre identità religiose, contribuendo all’edificazione di una società che apprezza le diversità.
10 dicembre 2019. Incontro del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e l’Ufficio per il dialogo interreligioso e la cooperazione del Consiglio mondiale delle Chiese, finalizzato ad iniziare la preparazione del progetto congiunto ‘Serving a Wounded Humanity: Towards Interreligious Solidarity’. L’incontro, a cui hanno partecipato esperti e professionisti cattolici e protestanti, oltre a rappresentanti di alcuni Dicasteri della Santa Sede, delle Università pontificie, del corpo diplomatico, delle organizzazioni caritative religiose e cristiane, è stato definito un “primo passo verso un’ulteriore riflessione che necessariamente include la partecipazione di esperti delle altre tradizioni religiose”. I due organismi promotori hanno “una lunga tradizione di amicizia e collaborazione” e hanno pubblicato documenti su temi come il matrimonio religioso, la preghiera interreligiosa, la religiosità africana, la testimonianza dei cristiani in un mondo multireligioso, l’educazione e la pace.
12 dicembre 2019. La Facoltà teologica del Triveneto e la Fondazione Lanza hanno promosso un incontro su una fratellanza rinnovata tra Islam e Cristianesimo. L’incontro è stato il secondo appuntamento del corso ‘Dove va la morale? Vivere insieme nella città plurale. Etiche e religioni per la convivenza’. Hanno dialogato l’Imam Yahya Zanolo (Comunità islamica del Veneto – Vicenza) e Mons. Arnoldo Onisto della Commissione CEI per il dialogo con l’Islam. Il 16 gennaio 2020 il tema è stato ‘Per l’armonia tra l’oriente e l’occidente’. Hanno dialogato Swamini Hamsananda Giri (Unione induista italiana, Monastero Altare (SV) e Massimo Raveri (Università Cà Foscari di Venezia e Istituto di Studi ecumenici San Bernardino.
12 dicembre 2019. Incontro annuale su ‘Dialogo interculturale con le chiese e le istituzioni religiose’, promosso dal Partito popolare europeo a Bruxelles nel monastero libanese maronita Saint Charbel, con politici e rappresentanti di comunità religiose e di varie chiese cristiane. Si è parlato – alla luce del Documento di Abu Dabhi (4 febbraio 2019) – di dialogo, di convivenza tra i popoli e le religioni, della fragilità dell’educazione dei giovani. Mairead Mc Guiness, vice presidente del Parlamento europeo, ha affermato che il Documento “non è un testo che deve restare nelle biblioteche, ma deve entrare e trovare collaborazione nel mondo politico”. Ella ha continuato sottolineando che i valori presenti nel Documento sono condivisi anche in Europa, ed ha messo in guardia dall’uso strumentale che spesso si fa della paura dell’altro per vantaggi personali, invitando a non sfruttare questi timori, ma sostenendo il coraggio. Il cardinale Miguel Ayuso Guixot ha evidenziato che “il Documento sulla Fratellanza umana rappresenta una pietra miliare sulla via del dialogo interreligioso. Una pietra miliare – ha continuato – è un punto nel corso del cammino, non è né l’inizio né la fine”.
14 dicembre 2019. Presentazione del Breviario universale, a cura del filosofo e saggista Massimo Diana (Gruppo Editoriale Viator) presso il monastero di San Gregorio al Celio (Roma). I 4 volumi raccolgono 500 testi di preghiere, 900 letture di diverse tradizioni religiose (ebraismo, islam, cristianesimo, induismo, buddhismo, taoismo, baha’i), con commenti e distribuiti nei 365 giorni dell’anno. Alla presentazione sono intervenuti Prof. Marco Cassuto Morselli (ebraismo), Prof. Ksenia Smykova (cristianesimo),Dott. Nader Akkad (islam), Pastore Marco Fornerone, Shivaradaja Deva (induismo), Rev. Dario Doshin Girolami (buddhismo), Rev. Li Xuanzong (taoismo), Dott. Guido Moresco (baha’i), Dom Mario Zanotti. Ha moderato l’incontro il dott. Luigi De Salvia (Religions for Peace).
20 dicembre 2019. Si è svolta a Lahore (Pakistan) la cerimonia interreligiosa, sul tema della speranza e della fede, che si è aperta con l’accensione del cero della pace; dopo c’è stata la lettura di alcuni passi sia della Bibbia che del Corano, seguita dall’esecuzione di canti natalizi da parte di alcuni cori scolastici. Tutte le autorità intervenute all’incontro hanno ribadito l’importanza dell’armonia interreligiosa, definita “un bisogno quanto mai necessario oggi”, con l’auspicio dei partecipanti di un nuovo anno ricco di “pace, tolleranza, felicità e solidarietà tra tutte le religioni”, per realizzare l’obiettivo di “una società riconciliata”.
20 dicembre 2019. Incontro interreligioso promosso dal Centro Studi Francescani per il dialogo interreligioso e culture (CSFDIC), presso la Chiesa taoista d’Italia a Caserta. Il tema è stata La compassione, ampiamente condivisa dalle varie religioni, declinata secondo le varie sfaccettature (compassione verso tutta la realtà, verso se stesso, verso il prossimo, come dimensione divina) puntualizzate dal Buddhismo tibetano, comunità Sangha Rimè di Caivano (Amedeo Imbimbo), dalla fede Baha’i (Angela Furcas), dal taoismo (Prefetto generale Rev Li Xuan Zong), dall’istituto buddhista Soka Gakkai (Maria Laura Chiacchio), dal cristianesimo (teologo don Eduardo Scognamiglio direttore del CSFDIC). Dal dibattito è emerso che la compassione richiede coraggio, poiché la società spinge all’indifferenza, e per questo motivo è importante approfondire il percorso spirituale di ciascuna tradizione religiosa.
21 dicembre 2019. Una rappresentanza significativa delle varie comunità islamiche presenti in Trentino ha espresso personalmente gli auguri di Natale all’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, e, attraverso di lui, a tutti i fedeli della diocesi di Trento. L’inedito incontro si è svolto con uno scambio di auguri fraterni, allo scopo di “ribadire le ragioni del dialogo, nel quale sia la parte cattolica, come la parte musulmana credono fermamente e per il quale rinnovano il rispettivo impegno”. “Per noi – ha spiegato don Cristiano Bettega, delegato per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso (all’interno dell’Area Testimonianza e Impegno sociale della Chiesa trentina) – il dialogo tra le fedi è fatto di un livello istituzionale come anche di livelli più immediati, di base. Ciò si vede concretamente nella reciproca vicinanza e solidarietà in situazioni di emergenza o in contesti problematici, così come in occasione dello scambio di auguri per le rispettive festività”.
21 dicembre 2019. Sua Santità il Dalai Lama ha partecipato alla Cerimonia delle celebrazioni del 600° anniversario dell’entrata nel parinirvana di Je Tsongkhapa, presso il Gaden Lachi, Mundgod, Karnataka, India. Sua Eminenza Gaden Tri Rinpoche Lobsang Tenzin ha conferito a Sua Santità il Dalai Lama l’Award Je Tsongkhapa a nome della Je Tsongkhapa’s Geluk Tradition.
22-30 dicembre 2019. Festa di ḥănukkāh, “è una festività ebraica, conosciuta anche con il nome di Festa delle luci. In ebraico la parola chanukkah significa inaugurazione o dedica: infatti la festa commemora la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme a seguito della conquistata libertà dagli elleni, il cui regno in Eretz Israel nel II secolo a.C. aveva tentato di distogliere gli ebrei dalla Torah e in particolare da alcuni precetti come lo Shabbat (riposo sabbatico) ed il Brit Milah (circoncisione). Gli assiro-ellenici ritenevano di poter cancellare la specificità giudaica proibendo la pratica della Legge, ma solo una minoranza di ebrei venne religiosamente ‘corrotta’. Secondo Zc 4,6 una rivolta armata guidata da un anziano sacerdote dell’antica famiglia degli Asmonei, Mattatia, permise ‘la vittoria dello spirito sulla forza brutale che minacciava Israele nella sua vita religiosa e spirituale’. La festività dura 8 giorni e la prima sera, chiamata Erev Chanukkah, inizia al tramonto del 24 del mese di kislev (dicembre). Secondo il procedere del calendario ebraico, quindi, il primo giorno della festa cade il 25 di kislev. È l’unica festività religiosa ebraica che si svolge a cavallo di due mesi: inizia a kislev e finisce in tevet. […] È, assieme a Purim, la seconda delle feste stabilite per decreto rabbinico, ovvero delle feste ‘stabilite’ dopo il dono della Torah”.
25 dicembre 2019. Segnali di fraternità interreligiosa in Indonesia, nonostante gli episodi in senso contrario. A Semarag (nella provincia di Central Java), il governatore Ganjar Pranowo si è recato in visita di cortesia presso la residenza dell’arcivescovo, mons. Robertus Rubiyatmoko. Ad accompagnarlo, con alcuni vertici locali di esercito e polizia ed alcuni gruppi d’ispirazione islamica. La mattina del 24 dicembre giorno Ganjar ha incontrato la comunità monastica del Pertapaan Bunda Pemersatu – monastero delle cistercensi della stretta osservanza (Ocso, trappiste) situato a Gedono, sulle pendici del monte Merbabu. Poche ore prima, la popolazione locale aveva assistito le religiose nei preparativi per le celebrazioni. Con i loro peci (cappelli) in testa, santri (studenti del collegio islamico) avevano mostrato rispetto alle suore anziane baciando loro le mani, mentre all’interno dell’edificio donne musulmane con l’hijab offrivano il proprio aiuto. Il giorno di Natale, nella parrocchia di St. Theresia a Menteng (Central Jakarta) un gruppo di attivisti per il dialogo religioso ha atteso la fine della messa per fare gli auguri ai fedeli. Nelle stesse ore, il governatore della capitale, Anies Baswedan si è recato in visita presso la cattedrale dell’Assunzione, accolto con calore dall’arcivescovo, il card. Ignatius Suharyo HardjoatmodjoAnies. Alcune ore prima della messa di Vigilia, quattro gruppi interreligiosi (Cak Nurian, GusDurian, Cahaya Guru e Bale Nyahi) hanno visitato la parrocchia della Sacra Famiglia a Pasar Minggu (South Jakarta). La loro presenza è stata accolta da tre sacerdoti – p. Antonius Pramono Wahyu Nugroho, p. Andreas Subekti, p. Joseph Biondi Matovano – due seminaristi e figure cattoliche locali. Alcuni giorni prima di Natale, p. Damianus Fadjar Tedjo Soekarno, un noto promotore dello ‘spirito di tolleranza sociale’ e del dialogo tra gruppi di diversa estrazione etnico-religiosa, sacerdote della diocesi di Malang, ha invitato alcuni leader musulmani e membri di movimenti interreligiosi ad una cerimonia per celebrare il 25mo anniversario del Rahayu Hospice, struttura gestita dalle ‘Abdi Kristus’ – le Serve di Cristo di Jajag, nella reggenza di Banyuwangi. Sempre nella diocesi di Malang e nella reggenza di Banyuwangi, anche p. Triburtius Catur Wibowo ha contribuito a stringere un profondo legame di amicizia con i musulmani locali. Il sacerdote ha allestito una sala di preghiera nella ‘Casa dell’educazione sull’ecologia’, che dirige nel villaggio di of Kelir. La struttura appartiene alla diocesi e rappresenta un importante sostegno didattico per la scuola locale chiamata ‘Hikmah Mandala’. La Casa è meta di frequenti visite organizzate per gruppi di diverse fedi, soprattutto musulmani.
di Lucia Antinucci
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