Incontro con David Satran alla sinagoga di Napoli
L’amicizia ebraico-cristiana a Napoli è una realtà ultratrentennale. I progressi nel dialogo tra i cristiani e i loro fratelli maggiori della “santa radice” di Israele sono ben visibili in città, grazie alla preziosa opera che l’associazione AECNA (Amicizia Ebraico Cristiana di Napoli) svolge sul territorio dal 1987. A questo dato decisamente positivo si accompagna però il rischio di circoscrivere la visione del rapporto tra ebrei e cristiani alla sola realtà locale o nazionale. Per far fronte a questo pericolo ed ampliare l’orizzonte delle conoscenze sulla situazione internazionale di questo rapporto, esplorando in particolare i suoi sviluppi nei luoghi da cui esso stesso trae storicamente origine e in cui maggiormente è radicato per il comune stipite di queste due religioni sorelle, lo scorso martedì 31 ottobre, presso la Comunità Ebraica di Napoli in via Cappella Vecchia, ha avuto luogo un incontro con il professor David Satran, docente di storia del cristianesimo presso la Hebrew University of Jerusalem, per una conferenza intitolata “Il dialogo ebraico-cristiano. Una prospettiva da Israele”.
Rivelando che nella società israeliana il dialogo ebraico-cristiano si configura attualmente come un fenomeno elitario e istituzionale, prodotto di un’attenzione in primo luogo accademica, ma destinato a crescere già a partire dall’immediato futuro, il professor Satran ha fatto il punto della situazione sullo stato dell’arte. Tra le tante cose, questo studioso di fama internazionale ha sottolineato l’importanza dell’impegno dei cattolici su questo versante, rievocando la preziosa esperienza del Cardinale Carlo Maria Martini durante la sua permanenza a Gerusalemme, e ha mostrato uno spaccato della società israeliana, in cui i cristiani sono per lo più palestinesi, con alti livelli di istruzione e un ruolo di spicco nella vita professionale ed economica del paese. Questa élite stimata, localizzata soprattutto nel Nord del paese, riveste un ruolo chiave nella relazione con i palestinesi musulmani.
L’ampio dibattito seguito alla conferenza, moderato da monsignor Gaetano Castello, ha consentito un raffronto tra la situazione israeliana e quella napoletana. Questo ha rafforzato la convinzione che, in Israele come a Napoli, sostenere e nutrire il dialogo tra ebrei e cristiani significa gettare le basi per creare un’ulteriore relazione con l’Islam, la terza religione abramitica. Uno sviluppo auspicabile e significativo in entrambi gli scenari, perché il dialogo interreligioso si coniuga con quello interculturale a partire dalle trame vive della città, come costruzione dal basso.
di Annarita Lamberti e Michele Giustiniano*
Commissione diocesana ecumenismo e dialogo interreligioso
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