Il Centro Studi Francescani è stato presente al meeting interreligioso della Santa Sede a Olbia
Eravamo trenta esperti, provenienti da nove paesi del bacino del Mediterraneo, per approfondire e confrontarci sul tema della secolarizzazione
La Santa Sede ha scelto Olbia per il meeting dei centri culturali cattolici, che si svolge ogni due anni. L’incontro e’ in programma da domani fino al 17 maggio all’hotel Melia’ della citta’ sarda. Trenta esperti di dialogo interculturale e interreligioso provenienti da 9 paesi del bacino del Mediterraneo si confronteranno sul tema della secolarizzazione. La manifestazione, organizzata dal Pontificio Consiglio della Cultura si e’ tenuta negli anni scorsi a a Bologna, Barcellona, Sarajevo e Dubrovnik.
L’evento sbarca in Sardegna grazie all’Istituto EuroMediterraneo e al suo ruolo di centro deputato a favorire l’integrazione tra i popoli mantenendo sempre viva la coscienza critica del credente nella storia. Il programma della manifestazione, presentato questa mattina nella sala giunta del comune, alla presenza delle autorita’ istituzionali, il sindaco Gianni Giovannelli e la presidente della provincia di Olbia Tempio Pietrina Murrighile e di don Gianfranco Saba, direttore dell’Istituto Euromediterraneo, prevede una full immertion di relazioni, dibattiti e discussioni.
”Si tratta di un forum pubblico -ha spiegato Saba durante la conferenza stampa- questo secondo una definizione offerta da Giovanni Paolo II in ‘Ecclesia in Africa’, con l’obiettivo di favorire il dialogo tra la cultura cattolica e le altre culture in un contesto interculturale e interreligioso”.
In citta’, saranno presenti i direttori dei centri culturali del mediterraneo di Libano, Marocco, Italia, francia, Spagna, Slonvenia, Malta e Bosnia Erzegovina e alcuni rappresentanti del mondo musulmano, dei cristiani orientali e quaranta gruppi provenienti da tutta la Sardegna. Parteciperanno ai lavori anche il segretario del pontificio consiglio padre Bernard Ardura e il vescovo della diocesi di Tempio mons. Sebastiano Sanguinetti.
Le delegazioni concelebreranno la messa solenne di San Simplicio a Olbia venerdi’ prossimo alle 11 in occasione della festa patronale. Tra le iniziative in calendario, sabato prossimo alle 21, nella chiesa di San Paolo, un concerto dell’Orchestra sinfonica Euromediterrranea diretta da Fabrizio Ruggero con la violinista Anna Tifu. A margine della conferenza Luigi Agus, insegnante all’Istituto Euromediterraneo, ha presentato i corsi estivi proposti dall’Istituto. Si tratta di corsi intensivi di scienze religiose organizzati per la prima volta in Sardegna.
La partecipazione alle lezioni della durata di 24 o 36 ore, dara’ un riconoscimento di crediti di formazione universitaria (Cfu), valevoli per tutte le facolta’ umanistiche. Annunciata inoltre, la pubblicazione di due volumi sulla citta’ di Olbia, nell’ambito del progetto Mneme, interamente finanziato dal comune di Olbia. Il lavoro, strutturato e ideato dall’Istituto Euromediterraneo, ha l’obiettivo di recuperare la memoria storica della citta’.
La Sardegna, modello per l’Europa e anticipazione di una nuova civiltà. La Santa Sede eleva l’isola a simbolo e la propone come esempio per “l’armonia” che è riuscita ad attuare nei rapporti fra le Istituzioni e la Chiesa. Padre Bernard Ardura, segretario del Pontificio consiglio della cultura, a Olbia per parlare di secolarizzazione con i massimi esperti di dialogo interreligioso, in occasione del meeting biennale dei direttori dei centri cattolici del mediterraneo che si è tenuto dal 13 al 17 maggio all’hotel Melià, ha parlato di “proficua” cooperazione, in Sardegna, tra regione, province, comuni ed istituzioni ecclesiali. Trenta partecipanti del mondo accademico, provenienti da nove paesi del bacino del Mediterraneo (Città del vaticano, Italia, Libano, Marocco, Francia, Spagna, Slovenia, Malta, Bosnia Erzagovina) per tre giorni si sono confrontati sulle proprie realtà, comunità cattoliche e non, difficoltà di dialogo e necessità di accogliere il diverso nella propria identità. Ed è stata proprio l’identità ad emergere quale elemento indispensabile per rapportarsi agli altri, per costruire un dialogo interculturale e interreligioso. “In una cultura che vede ormai grandi folle e non più degli individui che si incontrano senza concedersi il tempo necessario per l’assimilazione delle differenza”, – è stato detto – non si può prescindere dalla propria identità, intesa come “realtà dinamica e critica, un processo dentro il quale si ricrea nel presente, un patrimonio del passato nel quale si progetta il futuro”. Per i relatori del convegno un posto privilegiato nei centri culturali deve essere dato ai giovani, che per natura sono “uno dei veicoli di trasmissione e di trasformazione della cultura”. E poi si è parlato di linguaggio e di immagini. Per Mons. Nunzio Galantino, responsabile Cei per studi superiori di Teologia e di Scienze Religiose, i centri culturali dovrebbero “insegnare ad abitare le parole che si usano”. Ai lavori sono intervenuti, in apertura di sessione, anche il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli e il consigliere regionale Matteo Sanna. La manifestazione, organizzata dal pontificio consiglio della cultura si è tenuta negli anni scorsi a Bologna, Barcellona, Sarajevo e Dubrovnik. È sbarcata in Sardegna grazie all’Istituto EuroMediterraneo e al suo ruolo di centro deputato a favorire l’integrazione tra i popoli mantenendo sempre viva la coscienza critica del credente nella storia. Il prossimo incontro si terrà nel 2011.
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